Il coccodrillo, di Fëdor Dostoevskij [Adelphi, 2022]

Lo stomaco di un coccodrillo è vuoto ed elastico, tanto vuoto ed elastico che Ivan Matveič ci sta dentro benissimo.

Entrato in un negozietto del Passage a San Pietroburgo, città fantastica e davvero bizzarra perché tutto può succedere in qualunque momento, per ammirare l’animale esotico, senza sapere bene come, Ivan Matveič, impiegato modello, si ritrova nello stomaco del rettile: la moglie Elena Ivanova ed un suo caro amico di famiglia, dopo un primo naturale istante di smarrimento durante il quale sono convinti di aver perduto per sempre il caro affetto, restano ancora più sbigottiti nel sentire provenire una vocina dal ventre del coccodrillo, la vocina di Ivan. Non è morto, ma anzi è lì comodamente adagiato e, confessa, si trova proprio bene, anzi c’è spazio a sufficienza anche per loro. Quella che sembra una disgrazia, si rivela un’opportunità, dal momento che Ivan è contento di avere a disposizione tutto il tempo e la concentrazione per pensare e ripensare il mondo in modo differente: in fondo è quasi un bene essere finito lì dentro ed avere questa nuova possibilità. Di fatto quella sua esplorazione nel ventre del coccodrillo potrebbe diventare un vero e proprio lavoro, una nuova missione scientifica, a tal punto che non vede motivo ostativo a richiedere addirittura un aumento di stipendio!

[icon name=”arrow-up-right-from-square” prefix=”fas”] Continua a leggere su Mangialibri


Sei d’accordo con quello che ho scritto? Lo trovi interessante? Hai idee diverse? Condividile commentando qui sotto. Grazie


Resta aggiornato.
Hai mai pensato di iscriverti alla mia newsletter?

Processing…
Success! You're on the list.

Sei d’accordo con quello che ho scritto? Lo trovi interessante? Hai idee diverse? Condividile commentando qui sotto. Grazie


Resta aggiornato.
Hai mai pensato di iscriverti alla mia newsletter?

Processing…
Success! You're on the list.

Rispondi