Mascarò, Haroldo Conti [Exòrma 2020]

Ci sono tutti quella sera nella bettola in riva al porto a festeggiare: i musicisti intonano musiche di ogni genere, a volte scoordinate fra di loro; la Pila ed il Consigliere ammiccano fra una portata e l’altra; il capitano Alfonso Domínguez scende dalla nave approdata ad Arenales per godersi la gloria di chi traghetta da un mare all’altro, mostrando fiero i bicipiti e condendo il tutto con racconti fantasiosi di imprese fuori dall’ordinario.

Oreste si decide finalmente a salire sulla nave, si è perfino risoluto a scrivere a Margarita per affidarle la piccola Pomponina; ficca tutte le sue poche cose nello zaino ed è pronto al suo viaggio, anche se non sa bene ancora dove andrà. Fervono i preparativi, si susseguono gli imbarchi, in un clima festoso quasi orgiastico che coinvolge tutto il paese, fino a quando la folla entusiasta si apre per far salire sulla nave uno strano personaggio, il Principe Patagón, che per pochi pesos promette letture di poesie, spettacoli di illusionismo, arte e scienza. Per i più poveri è possibile anche un pagamento in natura. Il faro segna la rotta, il mare è propizio. Appare chiaro fin da subito che non sarà un viaggio come tutti gli altri, perché c’è nell’aria una voglia di avventura che altre volte non è così evidente. La nave, dal nome profetico, Mañana, è carica: si può partire…

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