Il merito di Artl è di rendere la normalità qualcosa di ricco e di vitale, che si staglia dallo sfondo del bozzetto senza diventarne protagonisti appariscenti: l’occhio esterno dello scrittore è in realtà una luce discreta che allarga e stuzzica la curiosità del lettore più annoiato. “La bellezza del poco o nulla”.
letture
Il giocatore di scacchi di Maelzel, di Edgar Allan Poe [BUR Rizzoli 2021]
Non è uno saggio affascinante per brillantezza, anzi qua e là si vede una certa sprezzante arroganza a corredo di ogni sua argomentazione: ma è sicuramente un saggio di grande prospettiva per lo scrittore, dato che nell’argomentazione per punti dell’inganno della macchina si vede l’acume poliziesco che poi caratterizzerà tutte le sue opere più famose.
L’università sconosciuta, di Roberto Bolaño [SUR 2020]
Con questo testamento Roberto Bolaño ci ha lasciato un abisso, di vuoto e di felicità, che ci permetterà di ricordarci di lui in eterno.
L’ultima conversazione, di Roberto Bolaño [SUR 2017]
“Fare lo scrittore è piacevole – no, piacevole non è la parola giusta – è un’attività che ha i suoi momenti divertenti, ma conosco cose che sono ancora più divertenti, divertenti nello stesso modo in cui lo è per me la letteratura. Rapinare banche, per esempio”.
Tempi duri, di Mario Vargas Llosa [Einaudi 2020]
Con questo romanzo Mario Vargas Llosa ci ricorda ancora una volta che la manipolazione della verità è ancora oggi il vero strumento di potere al quale non può rinunciare nessun dittatore che voglia farsi ritenere come tale.
Lapidarium, di Ryszard Kapuściński [Feltrinelli 2018]
Lapidarium di Ryszard Kapuściński è un quaderno frammentario e disorganico che raccoglie riflessioni interiori sul mestiere del giornalista e dello storico. Per questo, come spesso succede con Kapuściński, si va ben al di là della narrazione comune, perché si scava nei dettagli, nei particolari.
Il cinico non è adatto a questo mestiere, di Ryszard Kapuściński [E/O 2012]
Il libro non ha una sua età o scadenza: il magistero di Kapuściński resta un passaggio obbligato per chi aspira a fare il giornalista e lo storico, ma più in generale per chi decide che la verità, anche quella universale, vada perseguita giorno per giorno in un continuo dialogo – critico e ermeneutico – con i particolari secondari, quelli che i più considerano insignificanti.
Disturbo della quiete pubblica, di Luca Bizzarri [Mondadori 2020]
Bizzarri ci consegna un esordio sofisticato e audace, che non annoia e non stagna mai né in descrizioni o lezioni di morale. Anzi, il vero pregio è l’assenza di una morale, di un giudizio, perché i drammi si raccontano, non si commentano.
Essenziale è comprare molti libri: un ricordo di Roberto Calasso
Animatore di cultura e sapere, Roberto Calasso lascia un segno evidente nelle nostre letture e nei nostri pensieri
La donna degli alberi, di Lorenzo Marone [Feltrinelli 2020]
Scrivere un romanzo senza dare un nome a nessuno dei personaggi, umani e animali, solo dei soprannomi, e senza (quasi) una trama: questa è stata la vera fatica di Lorenzo Marone.