Il romanzo di Maurensig, interessante e coinvolgente, è narrato dalla stessa voce del giovane Morphy, che sotto forma di diario annota pensieri ed ossessioni, paure e speranze, amori e delusioni, fino alla fine, fino all’ultimo istante. I 28 capitoli non hanno un titolo, ma riportano la trascrizione delle 28 mosse che segnarono l’affermazione di Paul a New York nel 1857, la partita geniale giocata e vinta, con i neri, contro Louis Paulsen. Quel giorno nasceva e moriva un genio.
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Assedio all’Occidente, di Maurizio Molinari [La nave di Teseo, 2019]
Il saggio è il frutto di lunghi anni da corrispondente a Bruxelles, New York, Gerusalemme, l’Oriente, i Balcani e l’Africa. Scritto in forma piana e schematica, raccoglie riflessioni ed opinioni che si intrecciano in un complicato reticolo di fatti, tutti connessi fra di loro.
Il pannello, di Erri De Luca [Feltrinelli, 2012]
Ci sono le avvisaglie dei “moti studenteschi” del 1968 (che La Magna non fece in tempo a vedere essendo passato a miglior vita proprio in quell’anno), che sono riassunti simbolicamente nella distanza fra cattedra e resto dell’aula, fra insegnanti e alunni diversissimi per ceto sociale, uniti nello spirito di classe.
Peredonov, il demone meschino, Fëdor Sologub [Fazi editore, 2019]
il romanzo di Fëdor Sologub, scritto fra il 1892 ed il 1902, ma comparso soltanto nel 1905, è probabilmente uno dei migliori prodotti della letteratura russa dell’inizio del ‘900: ironico, profondo, dissacrante, ma allo stesso tempo capace di frugando a fondo senza tregua e senza nessun compromesso.
Il lucertolone, di J. Saramago [Feltrinelli 2018]
Sembra tutto calmo nel quartiere di Chiado, nel centro di Lisbona, quando fa la sua apparizione un’enorme lucertola.
Mio marito, di Rumena Bužarovska [Bottega Errante 2019]
Rumena Bužarovska è una giovanissima scrittrice macedone, ma è anche una docente universitaria, che ha tradotto famosi autori della letteratura angloamericana, ed è inoltre una voce importante del movimento femminista #MeToo macedone, tanto che insieme ad Ana Vasileva organizza ogni anno il festival Peach Preach, dedicato a storie al femminile.
Ultime notizie dal sud, di Luis Sepulveda [Guanda 2019]
il viaggio si infarcisce di riflessioni sulla brutale attualità, sulle conseguenze dell’aggressione occidentale, sulle periferie sempre più povere e non mancano attacchi amari alla furia conquistatrice che ha sottratto tutto agli indios. Raccontare diventa l’ultimo modo per resistere.
L’ultimo inverno di Rasputin, di Dimitri Miropol’skij [Fazi editore 2019]
È un grande affresco, che si rompe e si ricompone in una polifonia di voci scandite, come in uno spettacolo teatrale, dai cambi di scena di questa bella commedia in tre atti: la Pace, la Guerra e l’Universo, un salto in avanti fino al 2008 con cui si riannodano i fili del lungo “secolo breve” russo.
Il fantastico Soldati, di Elisa Amadori [Grammarò 2019]
Elisa Amadori ci consegna un lavoro ben costruito, più che un saggio definitivo un ponte per ulteriori approfondimenti
La parte inventata, di Rodrigo Fresàn [LiberAria 2019]
Fresán ha scritto un romanzo enciclopedico coinvolgente da gustare possibilmente tutto d’un fiato, per non perdersi. Lo si può classificare come romanzo di formazione, ma ancora prima come un romanzo totale.