.:: massimiliano de conca ::.
Putin è un feroce despota che governa col consenso di un’oligarchia economica potente e radicata in tutto il mondo, grazie alla complicità dello stesso mondo occidentale che con il presidente russo ha fatto e fa ancora affari: Putin è il frutto della fine della guerra fredda, del sovvertimento del regime comunista travolto in Russia, come in tutti i paesi dell’ex URSS e dei Balcani, dell’utopia immaginifica quanto letale e fallimentare del capitalismo occidentale.
Gli haiku sono poesie che non sembrano tali, aforismi che non sono aforismi, sono un mucchio di parole in cui ha più peso il non detto rispetto a quello che viene detto.
“Io so, ma non ho le prove” è il manifesto politico, culturale e poetico di quegli ultimi anni e di quegli ultimi mesi di lavoro frenetico.
Berneri e Rosselli sentono il bisogno di misurarsi, con le azioni e con le parole, con la necessità di far partire un’idea nuova di costruzione democratica dialogando direttamente con tutti gli oppressi: un testo ancora attuale
Un po’ Montale, un po’ Foscolo, tanto Pasolini. Una poesia sull’amore e la solitudine
Il piacere è un continente esplorato solo dagli amanti
Alla fine siamo tutti ingranaggi della stessa macchina da guerra.
I racconti sono un reportage generoso e puntuale di vicende umane raccontate con apparente distacco e allo stesso tempo con profondissima attenzione psicologica, come solo un testimone oculare poteva fare.
La magia di due corpi uno di fronte all’altro
La guerra porta bene solo alle tasche dei ricchi. E il popolo ringrazia per essere stato risparmiato e subisce ancora. Trilussa, saggezza popolare