La mossa giusta – il senso degli scacchi per la vita, di Jonathan Rowson [Garzanti 2021]

Jonathan Rowson, Grande Maestro e già campione nazionale di scacchi in Inghilterra, filosofo e scrittore, raccoglie in questo libro intenso e riflessivo un canto d’amore per il gioco che ha dato un senso alla sua vita: non a caso il sottotitolo italiano (in inglese The Moves That Matter: A Chess Grandmaster on the Game of Life) pone l’accento sull’apporto degli scacchi, gioco transculturale, dalle origini antichissime e stratificate fra culture e popoli diversissimi e lontanissimi, alla quotidianità della vita.

Alibi, di Fabio Giallombardo [Dario Flaccovio 2020]

Al netto di alcuni barocchismi, inevitabili in una storia siciliana, il libro di Fabio Giallombardo è un buon prodotto sia per la ricostruzione storia sia per il plot narrativo, oscillante fra il metalibro, con scontato tentativo di sovrapposizione fra Giallombardo e Ulisse Marranzano, e la narrazione sbarazzina di uno scrittore quasi quarantenne che stacca il primo tagliando di revisione della sua vita.

Albeggerà al tramonto, di Marco Trionfale [Marsilio 2021]

Dietro l’autore fittizio Marco Trionfale si cela un collettivo composto da tre amici, Franco Costantini, Leonardo Fedriga e Mirta Contessi, che si sono presi la briga di costruire un romanzo distopico che assume e propone una attualissima riflessione sociale, e nostalgica, sul senso della democrazia e della partecipazione.

Un re non muore – corso letterario di scacchi, di Ivano Porpora [Utet 2021]

Il libro non è solo un saggio di scacchi, ma una lettura dell’arte stessa attraverso gli scacchi e con gli scacchi: le citazioni, le inferenze, i rimandi continui da un piano all’altro, da un’espressione artistica all’altra, ora la musica, ora la fotografia, ora l’immagine, costituiscono uno percorso appena accennato che lo scrittore, grazie allo stile potente e ammiccante, affida al suo lettore consegnandogli anche le chiavi per altre nuove e diverse sfide, quelle non ancora descritte.

Martinus Scriblerus: vita straordinaria, opere e scoperte, di Alexander Pope, Jonathan Swift e John Arbuthnot [Grammarò 2021]

Il ‘700 è l’epoca della divulgazione e della satira politico-sociale, capita quindi che un gruppo d’amici si cimenti in un esercizio di scrittura collaborativa (un vero e proprio collettivo letterario ante-litteram), la finta biografia di un mitico Martinus Scriblerus, ovvero lo Scrivano. Si tratta di una breve opera di satira, a volte grottesca, sicuramente divertente e divertita, che l’inglese Pope mette insieme con l’aiuto di altri suoi sodali.