Génie la matta, di Inès Cagnati [Adelphi 2022]

Génie e Marie sono le vittime di una storia di miseria, fatta di rancori, rabbia, rassegnazione, tristezza, paure e infelicità: non c’è riscatto per loro, né nel lavoro, né nella scuola. Génie e Marie, la voce narrante della storia, sono le vittime di una crudele comunità di campagna, che emargina, aliena, schiaccia. È il romanzo di un tragico amore incondizionato, sconfinato e lancinante

Spatriati, di Mario Desiati [Einaudi 2021]

L’esplorazione del mondo e dei sentimenti è un viaggio interiore che scandaglia le paure e le pulsioni senza nessun tipo di censura e filtro, si spinge all’opposto ed all’eccesso, non pone limiti alle sperimentazioni, anche se una mano resta sempre sul freno, per capire fin dove ci si può spingere, dove si trova l’ostacolo da superare.

La seconda lettera. Corrispondenza con un condannato a morte, di Laura Bellotti [Ianieri 2021]

La testimonianza diretta del condannato è tanto più preziosa perché vissuta in un clima di stridente ottimismo, fra processi sommari, anche dei media, e quasi oblio di chi li sbatte nella cella e butta via la chiave. Ma è anche un prezioso ed inquietante reportage che denuncia la “banalità del male” di chi assiste alle esecuzioni per il gusto della notizia

Dall’inferno. Due reportage letterari, di Cosimo Argentina e Orso Tosco [Minimumfax 2021]

Umé di Cosimo Argentina e Bestïn di Orso Tosco sono i due romanzi brevi, detti anche reportage letterari nel sottotitolo del libro, che compongono le balze straordinarie di un inferno che di dantesco non ha nulla, perché sembra abbandonato da ogni finalità didascalica e da ogni velleità morale, da ogni barlume di rimorso: esistono gli uomini che si muovono come formiche in una quotidianità fatta di espedienti, lavoro, fatica, ma soprattutto sopravvivenza, quasi gelidi e meccanici nei loro movimenti, privi dell’anima, se mai l’hanno avuta.