Si discute tanto di progresso e di progressisti. Una definizione di Roberto Calasso
Il governo di Berlino sta garantendo oggi la salvezza degli ebrei ucraini, anche attraverso visti permanenti speciali a quelle donne e quegli uomini che sono scampati alla Shoah, e che mai avrebbero immaginato di trovare oggi in Germania, il Paese del Male, la loro salvezza.
La manfrina di “esportiamo la democrazia” dovrebbe agli occhi di tutti essere etichettata come una ridicola ed ipocrita solfa propagandistica che nasconde invece tutti i limiti dello stato sociale USA.
Alle foibe bisogna approcciarsi senza pregiudizi e moralismi: ci vuole molta scientificità e conoscenza storica dei fatti, dati, contesti e pretesti.
Dovremmo cominciare ad applicare un passaporto antifascista a chi scrive, a chi pensa, a chi fa politica, a chi inquina il web, la stampa ed il perbenismo di turno: non sarebbe censura, ma rispetto della Costituzione.
Lapidarium di Ryszard Kapuściński è un quaderno frammentario e disorganico che raccoglie riflessioni interiori sul mestiere del giornalista e dello storico. Per questo, come spesso succede con Kapuściński, si va ben al di là della narrazione comune, perché si scava nei dettagli, nei particolari.
Il libro non ha una sua età o scadenza: il magistero di Kapuściński resta un passaggio obbligato per chi aspira a fare il giornalista e lo storico, ma più in generale per chi decide che la verità, anche quella universale, vada perseguita giorno per giorno in un continuo dialogo – critico e ermeneutico – con i particolari secondari, quelli che i più considerano insignificanti.
l’autore ci racconta come ha trattato gli orrori delle stragi naziste in Italia nel suo ultimo libro. In conversazione con Massimiliano De Conca de Il Mangialibri.
Sono la prima vera generazione post-sovietica, sono nate durante la perestrojka e sono vissute negli anni ’90, per questo sentono naturale il peso dell’impegno politico.
«È meglio amare di più, e quindi soffrire di più; oppure amare di meno, e patire di meno? Questa è la sola vera domanda», da qui prende le mosse l’ultimo romanzo di Julian Barnes pubblicato da Einaudi