Serve trasparenza circa la gestione politica e le evidenze scientifiche su cui si basa il parere e il livello di protezione residua da vaccino reputato idoneo a garantire sicurezza: questo comportamento schizofrenico e discriminatorio induce confusione e sospetti che ci sia altro dietro, ci siano cose non dette o non dimostrabili assunte come dogmi.
Il patto di fiducia è fortemente compromesso.
Esiste un criterio unico per stabilire le priorità del piano vaccinale? è giusto parlare di priorità e categorie da mettere prima in sicurezza o sarebbe meglio guardare di più un interesse complessivo? L’importante è non escludere nessuno, facendo scelte organizzative coerenti con quelle politiche
Autorizzati, in via di autorizzazione e in corso di esame