Diario della Quarantena /39 – Rapporto Istat su disponibilità di strumenti e ambienti di studio in epoca di didattica digitale

Pubblicato il 6 aprile 2020 il rapporto ISTAT “Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi”, una ricerca quanto mai tempestiva rispetto ai provvedimenti della Ministra Azzolina e al dibattito che sta attraversando il paese tra fautori e detrattori della didattica a distanza.

Il rapporto, che utilizza i dati rilevati per il periodo 2018-2019, evidenzia sei principali punti di interesse:

  • Il 33,8% delle famiglie non ha computer o tablet in casa, la quota scende al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore e nelle famiglie mediamente in cui almeno un componente è laureato, la quota si riduce al 7,7%. Solo per il 22,2% delle famiglie ogni componente ha a disposizione un pc o tablet.
  • Nel Mezzogiorno il 41,6% delle famiglie è senza computer in casa (rispetto a una media nazionale del 30% circa) e solo il 14,1% ha a disposizione almeno un computer per ciascun componente.
  • Il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet a casa, la quota raggiunge quasi il 20% nel Mezzogiorno (470 mila ragazzi). Solo il 6,1% vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per ogni componente.
  • Nel 2019, tra gli adolescenti di 14-17 anni che hanno usato internet negli ultimi 3 mesi, due su 3 hanno competenze digitali basse o di base mentre meno di tre su 10 (pari a circa 700 mila ragazzi) si attestano su livelli alti.
  • L’abitudine alla lettura di bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni, pesantemente diversificata nel paese, oscilla tra oltre il 60% al Nord e il 39,4% di quelli del Sud.
  • Il 27,8% delle persone e, soprattutto, il 41,9% dei minori vive in condizioni di sovraffollamento abitativo.

Nel Mezzogiorno, lo stesso gruppo di sei regioni: Calabria, Sicilia, Puglia, Molise, Campania e Basilicata, detiene due tristi primati: la percentuale famiglie che non possiedono un pc/tablet e quella relativa a bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni che non hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro, confermando il forte legame tra contesto familiare e abitudine alla lettura. Il Rapporto rileva: “Si osserva una forte associazione tra capitale culturale familiare e abitudine alla lettura dei figli: legge il 67,6% dei ragazzi che vivono in famiglie in cui almeno uno dei due genitori è laureato ma la quota scende al 37,7% se i genitori hanno conseguito al massimo la scuola dell’obbligo.”

Pertanto, sebbene la Ministra Azzolina si premuri, nella fase di chiusura delle scuole, di rendere obbligatoria la pratica della didattica a distanza per legge (si parla di inserimento nel Decreto Scuola in discussione), le rilevazioni Istat svelano un contesto sociale che non può essere consegnato, senza un concreto e forte investimento alla cura dalle sole istituzioni scolastiche, nonostante gli sforzi prodotti da moltissimi docenti in queste settimane. È difficile che gli insegnanti raggiungano il 20% di studenti del Sud che non possono accedere alle lezioni on line.

Ancora una volta, si fa luce sulla forte diseguaglianza di opportunità nel Paese e, a fronte della chiusura delle scuole legata alla pandemia da Covid-19, i numeri ci confermano che non può essere sufficiente attivare la didattica digitale per recuperare la “normalità” del corrente anno scolastico. Inoltre, è necessario, proprio alla luce dei dati Istat, strutturare già dai primissimi giorni del prossimo anno, interventi molto urgenti per il recupero delle diseguaglianze e delle carenze accumulate per la mancanza dei giorni di lezione in presenza.

Leggi il commento della FLC CGIL Nazionale

Il nostro fascicolo sulla didattica a distanza.



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