Buono l’esordio, ma il gioco ancora latita. E se la soluzione fosse in casa? Azzardo: coinvolgere di più Fagioli, Miretti, Rovella per far volare il centrocampo.
Abbiamo bisogno di recuperare la freschezza di gioco degli Europei, ma anche la calma ed il cinismo dei campioni che non tremano di fronte a regali improvvisi e non cincischiano per cercare la “giocata”.
Miro Renzaglia costruisce un romanzo apparentemente semplice e lineare, eppure così vibrante e quindi mai scontato, con il quale percorre inquietudini e tormenti di una generazione spaesata e fragile della metà degli anni ’70
La manfrina di “esportiamo la democrazia” dovrebbe agli occhi di tutti essere etichettata come una ridicola ed ipocrita solfa propagandistica che nasconde invece tutti i limiti dello stato sociale USA.
Il libro di Garry Kasparov illumina il neofita sfatando tanti tabù. Il primo: gli scacchi sono un gioco di squadra. In più di un passaggio Garry richiama il lavoro fatto con il suo team di analisti, con il suo maestro, con tutti i suoi collaboratori che l’hanno aiutato a scoprire le debolezze degli avversari e a sviluppare le sue potenzialità. Il secondo: gli scacchi sono un gioco che non si improvvisa, ma si costruisce modellando il proprio istinto, che non può mai essere soffocato, sulla storia, sullo studio delle partite di altri grandi maestri.
Oggi Garry Kasparov vive per lo più negli Stati Uniti, ma ha la nazionalità croata dal 2014. Si dedica alla politica, con la visione di uno scacchista.
Gioco transculturale, gli scacchi nascono in Oriente probabilmente nel terzo millennio avanti Cristo, in una qualche variante diversa da quella che conosciamo oggi, ma sempre e comunque legata alla logica ed a un “fatto di sangue”
Ho sentito che un tempo, quando in PersiaC’era non so che guerra,Quando l’assalto nella Città avvampava,E urlavano le donne,Due giocatori di scacchi giocavanoPerenne una partita.
Jonathan Rowson, Grande Maestro e già campione nazionale di scacchi in Inghilterra, filosofo e scrittore, raccoglie in questo libro intenso e riflessivo un canto d’amore per il gioco che ha dato un senso alla sua vita: non a caso il sottotitolo italiano (in inglese The Moves That Matter: A Chess Grandmaster on the Game of Life) pone l’accento sull’apporto degli scacchi, gioco transculturale, dalle origini antichissime e stratificate fra culture e popoli diversissimi e lontanissimi, alla quotidianità della vita.
Ideare un problema di scacchi è un’arte bellissima, complessa e sterile, legata alle comuni forme del gioco solo come, ad esempio, le proprietà di una sfera vengono sfruttate sia dal giocoliere nell’escogitare una nuova esibizione, sia dal giocatore di tennis nel vincere un torneo. (Nabokov)