Forse occorre ricordarci che fra le cose da non fare mai c’è la guerra
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La guerra che verrà, di Bertold Brecht
Nessuna guerra porta dei vincitori, nessuna guerra è definitiva. Nessuna guerra è giusta
L’ospite ingrato, di Franco Fortini
C’è la guerra che torna con le sue bestemmie e gli uomini da annientare.
Il cielo sopra Belgrado, Tijana M. Djerković [Besa 2019]
Tijana M. Djerković è nata a Belgrado, in Serbia, ma dal 1987 vive a Roma. Allo scoppio della guerra dei Balcani (iniziata nel 1991 e continuata fino al 1999) decide di tornare nella città che le ha dato la vita per raccontare dal suo punto di vista, quella di una donna serba, l’atrocità di quella guerra.
Quando andare a lavorare significa andare in guerra
Con 3 morti e 1.400 denunce di infortunio al giorno andare al lavoro (o a fare alternanza scuola-lavoro) è come andare in guerra. Davvero siamo disposti ad accettarlo?
Transizione ecologica?
Per trovare dei posti sul nostro pianeta non intaccati dall’inquinamento bisogna andare dove la nostra civiltà ha portato la guerra. Una riflessione di Yasmina Reza
Il re ombra, di Maaza Megiste [Einaudi 2021]
La testimonianza, diretta ed indiretta di Maaza Mengiste, aiuta ad avere un’idea, sfuocata, di quanto è accaduto, per chi un giorno vorrà davvero fare i conti col suo passato.
Sognai la neve bruciare, di Antonio Skármeta [Marotta&Cafiero, 2021]
Antonio Skármeta è autore noto al grande pubblico per il romanzo Il postino di Neruda, diventato un cult con la trasposizione cinematografica dovuta a Massimo Troisi. Proprio per questo legame di napoletanità, la casa editrice Marotta&Cafiero, radicata nei quartieri difficili della grande metropoli del Sud Italia, non poteva esimersi dal riproporre un testo che ha già avuto un illustre antecedente nell’edizione del 1976 ad opera di Feltrinelli (il testo originale è di un anno prima, 1975). Un romanzo forte, essenziale
Qui tutto è distrutto
Oggi Rahimi sta lavorando con la Francia all’evacuazione di poeti, registi, attori: «L’identità culturale del paese deve vivere».
La guerra piace a chi non la conosce
E’ morto a 73 anni Gino Strada, medico, chirurgo, presidente di Emergency. Attivista contro la guerra, perché la guerra la conosceva.