Che si tratti di Berta Isla, o di Domani nella battaglia pensa a me, o di Quand’ero mortale, non c’è fretta alcuna nell’arrivare al momento narrativo, perché non esiste un epicentro della storia, esistono tante storie ricamate su misura, che si aprono e si richiudono
L’esplorazione del mondo e dei sentimenti è un viaggio interiore che scandaglia le paure e le pulsioni senza nessun tipo di censura e filtro, si spinge all’opposto ed all’eccesso, non pone limiti alle sperimentazioni, anche se una mano resta sempre sul freno, per capire fin dove ci si può spingere, dove si trova l’ostacolo da superare.
“Perché trovo sempre un lavoro?, mi dicevo, perché non mi lasciano andare alla deriva in pace? Diventare un barbone. Una delle possibilità che contemplavo. Che contemplo tuttora. Poi non ho il coraggio”.
La testimonianza, diretta ed indiretta di Maaza Mengiste, aiuta ad avere un’idea, sfuocata, di quanto è accaduto, per chi un giorno vorrà davvero fare i conti col suo passato.
Oggi Rahimi sta lavorando con la Francia all’evacuazione di poeti, registi, attori: «L’identità culturale del paese deve vivere».
Con questo romanzo Mario Vargas Llosa ci ricorda ancora una volta che la manipolazione della verità è ancora oggi il vero strumento di potere al quale non può rinunciare nessun dittatore che voglia farsi ritenere come tale.
John Niven scrive un romanzo potente che si legge tutto d’un fiato: 30 capitoli di adrenalina e cinismo on the road, che ci portano a spasso fra l’Indiana, Phoenix, Las Vegas, Washington e la Florida.
È davvero un peccato che Vladislav Vančura sia uno scrittore così poco conosciuto in Italia. Eppure il suo stile, l’ironia delle sue pagine, la visione molto critica e disincantata della vita della primo dopo guerra – parliamo della prima guerra mondiale- sono un balsamo per il lettore.
Con questo libro, Lorenzo Marone lascia per un attimo la strada sicura del romanzo per addentrarsi nella sperimentazione, per l’autore napoletano, del monologo interiore: non che i romanzi non fossero legati a doppio filo ad una certa analisi interiore, ma Marone abbandona l’alter ego dei suoi personaggi per calarsi completamente e spudoratamente in prima persona al centro della narrazione.
Valerio Magrelli è molto di più di un poeta, di un saggista e di un narratore: è sicuramente anche un fine umorista, capace di “stressare” le situazioni quotidiane per cercare interpretazioni e letture diverse dal senso comune. Va a fondo pur rimanendo sempre in superficie