Siamo ufficialmente passati dal Governo dei Migliori (Draghi) a quello dei Meritevoli (Meloni). Esemplificazione del concetto di merito in politica
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La meritocrazia, panacea contro le disuguaglianze sociali
Già Gramsci aveva compreso come l’origine sociale determina il destino scolastico, e che solo una riforma della società avrebbe potuto portare una scuola giusta
A ciascuno il suo: riflessioni non richieste sul merito
Merito di per sé è un valore neutro che assume significato e valenza in base agli indicatori di riferimento: per questo è una pericolosa arma politica volta a catalogare e discriminare.
Oltre il capitale umano
L’espressione «capitale umano» è lontana dal concetto stesso di scuola. Piega l’intera società e i suoi orizzonti al mercato e alla produzione.
Cronache di un disastro annunciato
Altro spot-propaganda sulla chiamata diretta dei docenti: bisogna invece avere il coraggio di valorizzare le risorse già presenti e riavviare la stagione contrattuale.
Riflessione ferragostana sulla professione del docente in Italia
Parliamo di professionalità docente, ma non in campagna elettorale e sotto un ombrellone. Facciamolo con il rinnovo del contratto collettivo nazionale
Il super-docente, ordinaria amministrazione
La decisione di istituire ope legis (e non per contratto) la figura del docente esperto è tanto imbarazzante, quanto questo governo di fine legislatura.
Ripensare il reclutamento degli insegnanti? è possibile
Il sistema di reclutamento degli insegnanti va ripensato per valorizzare il lavoro d’aula. Servono più tirocini prima dei concorsi, come compiti di realtà.
L’inganno della meritocrazia
Possiamo con certezza affermare che se la meritocrazia in sé è giusta, e nessuno fra i tanti autori di una sterminata bibliografia sull’argomento afferma il contrario, la società meritocratica non è giusta, perché divide, non coltiva la crescita collettiva, aumenta le disuguaglianze, cristallizza i privilegi di alcuni, perché crea competizione ad armi impari.
I sistemi educativi devono essere inclusivi o meritocratici?
Considerato che una società che aspira alla meritocrazia non è una società orientata verso l’eguaglianza né verso l’equità, si impone la ricerca di meccanismi per temperare gli effetti contro-educativi che potenzialmente l’ideale meritocratico porta con sé.